水無月 – Minazuki


Giugno

Immaginate un Giappone immerso nella stagione delle piogge, con i campi inondati pronti per il trapianto del riso. In questo scenario, si staglia il sesto mese lunare, conosciuto con il nome Minazuki (水無月). Un nome che, pur non coincidendo perfettamente con il mese di Giugno del calendario solare, continua ad evocare immagini e sensazioni di questo periodo ricco di fascino.

Come sesto mese dell’inreki (陰暦), il calendario lunare giapponese, rappresenta un periodo di transizione tra l’estate e l’autunno, ricco di significati legati alla natura e al lavoro. Conosciuto anche come wafū-gestumei (和風月名), il nome tradizionale giapponese per questo mese, minazuki evoca l’importanza dell’acqua per la coltivazione del riso, un’attività fondamentale per la sussistenza delle comunità rurali in Giappone.

L’adozione del calendario solare in Giappone ha portato a un cambiamento significativo nel modo di identificare i mesi, sostituendo i tradizionali nomi giapponesi con numeri semplici. Tuttavia, il fascino dei nomi antichi non è andato perduto, e minazuki, continua a essere utilizzato come nome poetico per il mese di Giugno del calendario solare.

Importante sottolineare che i due mesi non coincidono perfettamente. Il calendario lunare giapponese, infatti, segue un ciclo basato sulle fasi lunari, mentre il calendario gregoriano si basa sul moto apparente del Sole. Di conseguenza, minazuki può cadere in periodi differenti all’interno del calendario gregoriano, solitamente tra la fine di Giugno e l’inizio di Agosto.

Minazuki: Un mese senza acqua nel cuore della stagione delle piogge?

Minazuki, ovvero “mizu no nai tsuki” (水の無い月), “mese senza acqua”, è un nome che suscita curiosità per la sua apparente contraddizione con lo tsuyu (梅雨), la stagione delle piogge. Le sue origini affondano nella storia e nella cultura del paese, rivelando un legame profondo con le pratiche agricole e la gestione delle risorse idriche.

In passato, il sesto mese lunare coincideva con il periodo del trapianto del riso, un’attività fondamentale per la sussistenza delle comunità rurali. L’acqua era dunque un elemento vitale, ma la sua abbondanza durante lo tsuyu poteva creare problemi di allagamento e favorire la proliferazione di insetti dannosi per le colture.

Il nome minazuki potrebbe quindi essere interpretato come un monito a gestire con attenzione l’acqua in questo periodo delicato, preservandola per il trapianto e garantendo la salute del raccolto. Un nome che riflette la saggezza contadina e l’importanza di un equilibrio tra le risorse naturali.

Minazuki, un mese che sfida le apparenze

Come scritto in precedenza, minazuki suscita curiosità per il suo apparente contrasto con la stagione delle piogge in Giappone. Tuttavia, l’origine di questo nome cela un significato più profondo, legato all’interpretazione del kanji “無” (mu).

Sebbene “mu” possa significare “assenza”, in questo contesto assume il ruolo di particella pronominale “no“, trasformando “minazuki” in “mizu no tsuki“, ovvero “mese dell’acqua”. Questa interpretazione si basa sul fatto che il sesto mese coincideva, come scritto in precedenza, con il periodo del trapianto del riso, un’attività fondamentale per la sussistenza delle comunità rurali. L’acqua era dunque l’elemento vitale per la coltivazione e il raccolto, da cui l’idea del “mese dell’acqua”.

I significati attribuiti a minazuki si esauriscono nel suo significato letterale, ma che si apre a un gioco fonetico interessante. Il suono “na” si crede riconducibile al verbo “naru” (鳴る), ovvero “risuonare”. In questo caso, minazuki potrebbe essere interpretato come il “mese in cui risuona la forza dell’acqua”.

Un’immagine poetica che evoca il rumore dell’acqua che scorre nei campi, che nutre la terra e dà vita al raccolto. Un suono che diventa simbolo di vita, di speranza e di armonia con la natura.

Indipendentemente dall’origine precisa, il nome minazuki evoca un periodo ricco di simbolismo. Esso rappresenta il duro lavoro dei contadini, la gratitudine per il raccolto e l’armonia con la natura.

Minazuki: un mese, mille nomi

Minazuki non è solo un nome, ma un caleidoscopio di denominazioni che riflettono la ricchezza della cultura e delle tradizioni passate legate a questo periodo dell’anno. Altri nomi offrono spunti di riflessione e ci permettono di approfondire il legame tra questo mese il passato e la vita contadina.

Uno di questi nomi è mizuharizuki (水張り月) letteralmente “mese dell’allagamento dei campi”. Un termine che descrive in modo diretto l’operazione di inondare i campi per il trapianto del riso, sottolineando l’importanza di questo passaggio per la coltivazione e la sopravvivenza delle comunità rurali.

皆仕尽 – Minashitsuki

Un tuffo nella storia contadina del Giappone

Minashitsuki (皆仕尽), letteralmente “mese in cui tutto è terminato”, un nome che racchiude in sé la soddisfazione e il sollievo dei contadini giapponesi al termine dei lavori di impianto del riso. Un momento cruciale per la coltivazione, che segna il passaggio dalla fatica alla speranza per il raccolto futuro.

Un nome che ci riporta indietro nel tempo, quando l’agricoltura era l’asse portante della società giapponese. La fine dei lavori di impianto del riso rappresentava un momento di grande importanza, non solo per la sopravvivenza delle comunità, ma anche per la coesione sociale e il senso di appartenenza alla terra.

Questi nomi tradizionali, con la loro bellezza e profondità, ci invitano a un viaggio poetico attraverso le stagioni e la cultura giapponese, un viaggio che ci ricorda l’importanza di preservare le nostre radici e di apprezzare la bellezza effimera della natura.


Oltre al nome più conosciuto, minazuki ha diverse altre denominazioni, ognuna con un suo fascino e significato.

晩夏 – Banka

L’estate che cede il passo all’autunno

Banka non è solo un nome, ma un momento. Nel calendario lunare giapponese, l’estate si estende da aprile a giugno. Minazuki, il sesto mese, rappresenta l’ultima fase di questa stagione e viene quindi chiamato anche “banka” (晩夏), ovvero “fine dell’estate”.

Questo appellativo riflette perfettamente la posizione di minazuki nel ciclo delle stagioni. Mentre il caldo estivo è ancora presente, si avvertono già i primi segni del suo declino. Le giornate iniziano ad accorciarsi, le notti diventano più fresche e l’aria assume un sentore di cambiamento.

Banka quindi non è solo un nome, ma un’indicazione precisa del momento in cui l’estate inizia a volgere al termine, lasciando spazio all’autunno. E’ un periodo di transizione, dove la natura si prepara al riposo invernale e i paesaggi si tingono di nuove sfumature di colore.

青水無月 – Aominazuki

Immaginate un paesaggio giapponese dove il verde brillante delle foglie domina la scena. Il cielo, di un azzurro intenso e terso, si specchia in questo mare di verde, creando un panorama mozzafiato. E’ questo il quadro che ci regala aominazuki,  il “mese delle foglie verdi”.

Il kanji “青”, “ao“, che significa “verde”, richiama alla mente la brillantezza e la crescita rigogliosa delle foglie appena nate, dando una sensazione di crescita e di rinnovata energia che pervade la natura in questo periodo.

鳴神月 – Narukamizuki

Quando il cielo si scatena

Minazuki, è conosciuto anche con nomi alternativi come narukamizuki (鳴神月), kaminarizuki (神鳴月) e raigetsu (雷月), tutti e tre legati al frequente verificarsi di temporali durante questo periodo.

Questi nomi non sono solo semplici descrizioni meteorologiche, ma rappresentano la profonda connessione tra la cultura giapponese e la natura. I temporali, con la loro forza e il loro fragore, erano visti come manifestazioni del potere dei kami e come portatori di pioggia preziosa per i raccolti.

Nella tradizione giapponese, i temporali erano associati ai kamiRaijin (雷神) e Fūjin (風神), che erano venerate e temute allo stesso tempo, e la loro presenza era percepita durante i violenti temporali di Minazuki.

Questi nomi rappresentano un’affascinante testimonianza del profondo legame e rispetto che la cultura giapponese ha sempre avuto con la natura e con i suoi fenomeni più potenti.

涼暮月 – Suzukurezuki e 弥涼暮月 – Isuzukurezuki

Un mese di contrasti tra caldo e fresco

Minazuki è conosciuto anche come suzukurezuki (涼暮月) e isuzukurezuki (弥生月). Questi nomi riflettono due aspetti peculiari di questo periodo dell’anno.

Suzukurezuki, letteralmente “crepuscolo fresco”, descrive il piacevole calo delle temperature che si verifica al tramonto, dopo la calura estiva del giorno. Questo nome coglie perfettamente l’atmosfera di Minazuki, quando l’afa del giorno lascia il posto a una piacevole freschezza serale.

Isuzukurezuki, invece, significa “mese che precede l’autunno”. Questo nome sottolinea il fatto che Minazuki rappresenta una sorta di preludio alla stagione autunnale.

常夏月 – Tokonatsuzuki

L’estate eterna

Tra i numerosi nomi alternativi di minazuki, troviamo tokonatsuzuki (常夏月), che letteralmente si può tradurre come “mese dell’estate eterna”. Questo nome evoca l’immagine di un periodo caratterizzato da una fioritura continua, simbolo della bellezza e della vitalità estiva.

Il termine “tokonatsu” (常夏) é anche l’antico nome del fiore nadeshiko (撫子), noto anche come garofano giapponese. Questo fiore, arrivato in Giappone dalla Cina durante il periodo Heian (794-1185), considerato simbolo di purezza e di bellezza femminile, raggiunge il suo massimo splendore proprio durante il mese di minazuki.

蝉羽月 – Seminohazuki

Nome che potremmo tradurre letteralmente in italiano come “mese delle ali di cicala”. L’utilizzo del termine non è casuale. In Giappone, le cicale con il loro canto sono simbolo della calura estiva e la loro presenza è così legata a questo mese da diventare un simbolo iconico della stagione.

In passato inoltre, secondo il calendario lunare, si usava indossare gli usumono (薄物), un tipo di kimono leggero realizzato in seta o canapa. La scelta di questo nome riflette quindi anche la moda del tempo, quando le persone abbandonano gli abiti più pesanti per abbracciare capi più freschi e confortevoli.

L’immagine di questi kimono leggeri e svolazzanti sono accostati alle ali leggere delle cicale, insetto perfettamente adatto al clima caldo e umido del periodo.

葵月 – Aoizuki

Aoizuki, letteralmente significa “mese della malva”. Questo nome evoca l’immagine di questo fiore iconico che, assieme all’ajisai (紫陽花, le ortensie) sboccia proprio durante questo periodo dell’anno, colorando i paesaggi con le sue tonalità vivaci.

La malva, in particolare la malva tachiaoi (立葵), è considerata un simbolo dell’estate in Giappone. I suoi fiori, alti e slanciati, iniziano a sbocciare proprio durante la stagione delle piogge, per poi raggiungere il loro massimo splendore verso la fine del mese, quando il clima diventa più caldo e soleggiato.

Minazuki, un dolce tipico

A Kyōto, il 30 Giugno, giorno che segna esattamente la metà dell’anno, si celebra un rituale religioso chiamato nagoshi no harai (夏越祓) per purificare i peccati e le impurità accumulate nei primi sei mesi e per augurare salute e prosperità per i restanti sei mesi.

In questa occasione viene offerto il minazuki un dolce tipico di Giugno, composto da uno strato di pasta di azuki (fagioli rossi dolci) adagiato sopra una pasta si farina di riso glutinoso quasi trasparente e tagliata a forma di triangolo detta uirō, molto simile per consistenza ai mochi ma più leggera.

I fagioli rossi, di colore rosso considerato propizio per allontanare il male, rappresentano un elemento propiziatorio che, secondo la tradizione, ha il potere di scacciare gli spiriti maligni. Il bianco uirō a forma di triangolo, invece, simboleggia i frammenti di ghiaccio conservati nelle himuro (氷室), le antiche ghiacciaie). In un periodo caldo come l’estate, il ghiaccio era un bene prezioso e rappresentava un modo per combattere l’afa.

Il ruolo storico delle Himuro nella tradizione del minatsuki

Nell’antichità, in prossimità della capitale, esistevano delle strutture chiamate himuro (氷室), che fungevano da ghiacciaie naturali. Durante l’inverno, il ghiaccio veniva raccolto e conservato all’interno di queste strutture, isolate termicamente per preservarlo fino all’estate.

Fonte Wikipedia

Con l’arrivo della stagione calda, il ghiaccio veniva trasportato a corte e offerto all’imperatore, ai membri della famiglia imperiale e ai nobili. Il 1° Giugno (che oggi corrisponderebbe circa al 27 Giugno) celebrava l’himuro no sechie (氷室の節会), conosciuto anche come koori no sekku (氷の節句), il primo giorno del ghiaccio, un rituale durante il quale si consumava il ghiaccio proveniente dalle himuro come rimedio contro l’afa estiva.


Minazuki, il sesto mese del calendario lunare giapponese, è un periodo di contrasti. Rappresenta l’apice dell’estate, con il caldo torrido e l’umidità che avvolgono le isole dell’arcipelago giapponese. Un mese di contrasti e cambiamenti, ma anche di bellezza e riflessione. È un momento per apprezzare la natura effimera della vita e per prepararsi ai nuovi inizi che l’autunno porterà con sé.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *