Lingua e cultura giapponese

L’arte della scusa

Comprendere shazai e shazai kaiken nella cultura giapponese

In Giappone, l’atto di scusarsi, noto come shazai – 謝罪 -, trascende la semplice ammissione di colpa. È un complesso rituale sociale intriso di significati culturali profondi, che mira a ripristinare l’armonia, mostrare responsabilità e mantenere le relazioni sociali. Quando un errore o uno scandalo coinvolge figure pubbliche o aziende, questo atto assume spesso la forma altamente formalizzata della shazai kaiken -謝罪会見-, letteralmente, “la conferenza stampa di scuse”. Comprendere questi fenomeni offre una finestra unica sulla mentalità e sui valori della società giapponese.

Shazai, oltre le semplici scuse

Lo shazai non è solo dire “mi dispiace”. Implica un riconoscimento della responsabilità per l’inconveniente causato ad altri mista a un’espressione di rimorso sincero. L’obiettivo primario non è necessariamente ottenere il perdono immediato, quanto piuttosto dimostrare di comprendere la gravità della situazione, di assumersene la responsabilità e di voler riparare il danno, ripristinando così l’armonia all’interno del gruppo o della società.

Shazai in giapponese è il termine ombrello per “scusa”. Comprende un’ampia gamma di espressioni e azioni, da un semplice “scusa” verbale come ad esempio – gomennasai o sumimasen -, a un inchino più o meno profondo, fino a scuse formali scritte o pubbliche – shazai kaiken -. L’obiettivo è riconoscere un errore, esprimere rimorso e ripristinare l’armonia.

Le scuse in Giappone sono spesso accompagnate da un linguaggio del corpo specifico, in particolare l’inchino – ojigi – (お辞儀). La profondità e la durata dell’inchino comunicano il livello di rimorso e rispetto. In situazioni formali o gravi, l’inchino può essere molto profondo e prolungato.

Dogeza: la forma estrema di scuse

Esiste una correlazione molto forte tra shazai e dogeza (土下座). Si può dire che il dogeza è la forma più estrema e umiliante di shazai.

Dogeza si riferisce specificamente all’atto di inginocchiarsi direttamente a terra e piegarsi in avanti fino a toccare (o quasi toccare) il suolo con la fronte. È un gesto di massima sottomissione, umiltà e spesso disperazione. Storicamente, era usato per mostrare estremo rispetto verso persone di rango molto elevato (come il daimyō o lo shōgun) o, più comunemente, come atto di supplica disperata o di scusa per una colpa gravissima, implorando perdono o pietà.

Il dogeza è considerato il livello più alto e più intenso di shazai. È una manifestazione fisica estrema del rimorso e della volontà di umiliarsi completamente di fronte alla parte offesa o all’autorità. Mentre uno shazai standard mira a mostrare responsabilità e sincerità, il dogeza va oltre: ci si spoglia del proprio status e della propria dignità per esprimere la profondità del pentimento o l’urgenza di una richiesta.

Oggi, il dogeza non è comune nella vita quotidiana ed è spesso visto come eccessivamente drammatico o addirittura umiliante se non assolutamente giustificato dalla gravità estrema della situazione. Vederlo in pubblico è raro. Può apparire in fiction (manga, anime, film, drama) per sottolineare la gravità di una situazione o il carattere di un personaggio. In casi reali di scandali aziendali o crisi gravissime (ad esempio, incidenti con vittime causati da negligenza), anche se non comune, la pressione pubblica o il senso di colpa potrebbero spingere una persona a compiere un gesto simile, ma è spesso percepito negativamente e spesso troppo “spettacolare”. Forzare qualcuno a fare dogeza è anche considerato un atto di bullismo o abuso di potere.

In sintesi, il dogeza è una forma specifica ed estrema di shazai, rappresentando il massimo grado di scusa e sottomissione nella cultura giapponese, riservato a circostanze eccezionalmente gravi e carico di un forte peso storico e culturale. Non è un’alternativa quotidiana a un normale inchino o a scuse verbali, ma l’espressione ultima di pentimento o supplica.

Shazai kaiken: le scuse pubbliche

La shazai kaiken (謝罪会見) è un evento mediatico distintivo del Giappone moderno. Si verifica tipicamente quando un’azienda, un politico o una celebrità è coinvolta in uno scandalo, un errore grave o un incidente che ha avuto un impatto pubblico significativo (frodi, difetti di prodotto, dichiarazioni inappropriate, ecc.).

Queste conferenze stampa seguono spesso un copione quasi ritualistico:

  • Ambientazione solenne: i responsabili appaiono sempre vestiti in abiti scuri e formali.
  • Scuse e inchino: la conferenza inizia quasi invariabilmente con profonde e lunghe scuse formali e un inchino collettivo verso le telecamere e i giornalisti presenti.
  • Spiegazione del fatto: viene fornita una spiegazione dell’accaduto, spesso molto vaga, a volte focalizzata più sull’impatto che sulle cause profonde, e si esprime profondo rammarico.
  • Assunzione di responsabilità: viene dichiarata l’assunzione di responsabilità, spesso accompagnata da promesse di azioni correttive, indagini interne e misure per prevenire il ripetersi dell’errore. A volte, questo include le dimissioni dei vertici.
  • Domande dei media: segue una sessione di domande e risposte con i giornalisti, spesso molto tesa.
Fonte: Asahi-shinbun. Foto delle scuse pubbliche di Fuji Television

Origini e motivazioni

Le radici dello shazai possono essere collegate a diversi aspetti culturali e storici del Giappone:

  • Shūdan shugi (集団主義 – la culture del gruppo): nella società giapponese, l’individuo è visto come parte integrante di un gruppo (famiglia, azienda, comunità). Le azioni di un singolo membro si riflettono sull’intero gruppo. Scusarsi pubblicamente serve a mitigare il danno alla reputazione del gruppo e a mostrare che il gruppo stesso prende sul serio l’errore.
  • Armonia sociale: mantenere l’armonia è un valore cardine. Un errore o uno scandalo rompe questa armonia. Lo shazai reppresenta quindi un meccanismo fondamentale per riconoscerne la rottura e iniziare il processo di riparazione.
  • Sekinin (責任 – responsabilità ): c’è una forte enfasi sull’assunzione di responsabilità, anche se simbolica. La shazai kaiken è una dimostrazione pubblica di questa assunzione.
  • Preservare il proprio onore: anche se uno scandalo causa una perdita di “faccia”, una scusa pubblica eseguita correttamente, mostrando sincerità e rimorso, può essere vista come un passo necessario per iniziare a ricostruire la fiducia e limitare ulteriori danni alla reputazione.

Le motivazioni principali dietro una shazai kaiken includono:

  • Placare l’opinione pubblica e i media.
  • Mostrare rimorso e responsabilità ai clienti, agli stakeholder e alla società stessa.
  • Tentare di ripristinare la fiducia persa.
  • Soddisfare un’aspettativa sociale quasi ritualistica per la gestione delle crisi.
  • Limitare i danni economici e reputazionali a lungo termine.

Fattore culturale

Le pratiche di shazai e shazai kaiken sono profondamente intrecciate con la cultura giapponese:

  • Importanza della forma: Il modo in cui le scuse vengono presentate è cruciale quanto il contenuto. La formalità, l’abbigliamento, il linguaggio del corpo (specialmente l’inchino) e il tono devono trasmettere sincerità e gravità.
  • Distinzione tra tatemae e honne: tatemae (建前) è il comportamento e le opinioni espresse in pubblico, mentre honne (本音) sono i veri sentimenti interiori. La shazai kaiken è un chiaro esempio di tatemae, dove l’espressione pubblica di rimorso e responsabilità è fondamentale, indipendentemente dai sentimenti reali o dalle strategie interne. L’importante è che l’atto pubblico sia eseguito in modo convincente.
  • Pressione sociale: esiste una forte pressione sociale affinché individui e organizzazioni si scusino pubblicamente in caso di errori significativi. Non farlo può portare a critiche ancora più aspre e a un danno reputazionale maggiore.

Critiche e complessità

Nonostante la loro importanza culturale, le shazai kaiken sono talvolta criticate. Alcuni le vedono come performance superficiali, più concentrate sul rituale che su un reale cambiamento o su un’effettiva assunzione di responsabilità. A volte, le spiegazioni fornite sono percepite come evasive. Inoltre, la pressione mediatica e pubblica può trasformare queste conferenze in spettacoli umilianti, sollevando interrogativi sull’equilibrio tra responsabilità e dignità umana.

Origini storiche dello shazai

Lo shazai non è nato in un momento storico preciso, ma è il risultato di una lunga evoluzione culturale e sociale. Le sue radici affondano nelle antiche credenze shintoiste sull’armonia comunitaria e sulla necessità di purificare le impurità, nell’etica confuciana che enfatizza la responsabilità e l’ordine sociale, e nella filosofia buddista sul pentimento e la redenzione.

Sebbene le tracce dirette del termine shazai e delle sue forme moderne potrebbero non essere esplicite in testi antichi, i principi sottostanti di riconoscimento della colpa, espressione di rimorso e tentativo di ripristinare l’armonia sono presenti fin dalle prime fasi della storia giapponese. L’evoluzione di queste idee e pratiche nel corso dei secoli ha portato alla complessa e significativa tradizione dello shazai che osserviamo oggi.

Conclusione

Lo shazai e la shazai kaiken sono molto più che semplici scuse. Sono pratiche sociali complesse che riflettono valori giapponesi fondamentali come l’importanza del gruppo, il mantenimento dell’armonia, il concetto di responsabilità e l’attenzione alla forma. Sebbene possano apparire eccessivamente ritualistiche a un osservatore esterno, esse svolgono una funzione cruciale nel tessuto sociale giapponese per gestire crisi, riaffermare norme sociali e avviare il processo di riparazione della fiducia. Comprendere questi atti significa comprendere un aspetto essenziale della comunicazione e della cultura del Giappone.


Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *