I segreti della Cina


Un antico proverbio taoista recita “Chi sa non parla, chi parla non sa”, questo vale anche e soprattutto per i segreti di Stato. Durante questi ultimi anni il governo cinese sta alzando una cortina attorno ad informazioni che reputa sensibili e si va da dettagli apparentemente secondari come la messa al bando di Pokemon Go, tra le cui ragioni ci sarebbe il rischio di rivelare basi militari, alla guerra frontale verso la raccolta di informazioni sugli indicatori economici del paese da parte di organismi stranieri fino all’interruzione dei bollettini coi dati sulla disoccupazione giovanile.

La leadership di Xi spinge l’acceleratore sull’opacità ben oltre le normali precauzioni di sicurezza nazionale (di questi giorni il ban all’uso dell’iPhone da parte di funzionari governativi che fa da contraltare a quello americano dell’uso di Tiktok su smartphone dei dirigenti pubblici) e i misteri potranno solo aumentare finché un successore più illuminato alla guida del CCP non deciderà che sia tempo di una glassnost cinese.


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