I saluti estivi, shochū mimai


Ieri sera, al mio rientro dal lavoro, ho trovato mia moglie intenta a scrivere su delle cartoline colorate con una fudepen, una particolare tipo di penna a punta flessibile molto diffusa in Giappone per scrivere su biglietti di auguri o di condoglianze.

Dovete sapere che durante l’estate, quando le occasioni per incontrare le persone si fanno meno frequenti, è consuetudine in Giappone inviare delle cartoline di auguri chiamate shochū mimai (暑中見舞い), letteralmente “saluti durante il caldo intenso”. Questi auguri sono seguiti dagli zansho mimai (残暑見舞い,) letteralmente “saluti per il caldo residuo”. Sono una forma di auguri stagionali, proprio come le cartoline di auguri di Capodanno, le nengajō (年賀状) e ai kanchū mimai (寒中見舞い, letteralmente “saluti durante il freddo”) e yokan mimai (余寒見舞い, “i saluti per il freddo residuo”), che si è soliti spedire durante la stagione invernale.

Fonte: Webpo

Una bellissima tradizione che riflette l’attenzione dei giapponesi per le stagioni e i loro particolari rapporti interpersonali.

L’usanza di inviare queste cartoline di auguri, sebbene meno diffusa di quanto si possa pensare, persiste tra coloro che desiderano mantenere vive le tradizioni. Questo gesto, riservato solitamente a un cerchio ristretto di amici, assume un valore affettivo particolarmente intenso. Oggi, queste cartoline preconfezionate si trovano facilmente nei konbini o negli uffici postali, facilmente riconoscibili dai loro colori e disegni vivaci.

Questa usanza si dice sia iniziata nel periodo Edo (1603-1868). In passato, l’anno era diviso in due grandi periodi, separati dal Capodanno e dal Bon. Originariamente, il Bon veniva celebrato visitando la casa dei genitori e facendo offerte agli spiriti degli antenati. Fu nel periodo Edo che la festività iniziò ad essere commemorata con regali e saluti non solo per gli antenati ma anche per i parenti. All’interno dei saluti divenne anche normale esprimere preoccupazione per la salute del destinatario nel biglietto di auguri, poiché le persone tendevano ad ammalarsi in estate a causa delle relativamente scarse condizioni igieniche di quel periodo.

In passato, venne creato un complesso e unico sistema per garantire una rapida consegna di lettere e oggetti. Questo sistema fu reso possibile dall’utilizzo di messaggeri veloci, chiamati hikyaku (飛脚)., letteralmente “gambe volanti”. Antenati dei moderni corrieri, divennero una parte vitale della società giapponese. Per consegnare la posta o altri materiali importanti, utilizzavano i propri piedi o cavalli.

Fonte: ukiyoe-japan

Questa usanza si diffuse ampiamente durante il periodo Meiji (1868-1912), quando il miglioramento del sistema postale iniziò a garantire il servizio di consegna delle cartoline postali. Oggi, inviare gli auguri estivi resiste ma è meno comune rispetto alle cartoline di Capodanno. La tradizione di inviare doni continua ancora oggi con gli ochūgen (お中元) durante il periodo di Luglio. Al termine di questo rito si iniziano a spedire gli shochū mimai. Inviate durante i mesi più caldi dell’anno, queste cartoline sono un modo per esprimere affetto e preoccupazione per i propri cari, augurando loro una serena estate.

Gli shochū mimai sono utilizzati anche nelle relazioni tra professionisti o aziende e sono spesso utilizzati per comunicare le date della chiusura estiva o per ringraziare per i regali ricevuti durante il periodo dell’o-chūgen.

Secondo il kyūreki (旧暦), il calendario lunare tradizionale, l’estate in Giappone inizia ai primi di Maggio con il rikka (letteralmente “inizio dell’estate”) e termina il giorno precedente il risshū (“inizio dell’autunno”) ai primi di Agosto. I giapponesi utilizzano un sistema che divide le quattro stagioni in 24 termini solari, un sistema rimasto invariato anche dopo il passaggio al nuovo calendario. Tuttavia, come stagione effettivamente vissuta, l’estate corrisponde meteorologicamente ai mesi di Giugno, Luglio e Agosto. È questo il periodo associato alla varietà di tradizioni estive giapponesi.

L’inizio dell’estate in Giappone è segnato dal koromogae, un’antica usanza che consiste nel rinnovare il guardaroba. Intorno al primo Giugno, si sostituiscono i vestiti invernali con quelli estivi, preparando così l’armadio alla nuova stagione. Alla fine di Giugno si celebra il nagoshi no harae, un rituale shintoista volto a purificare corpo e spirito in vista dell’estate. Le persone attraversano degli anelli sacri, i chinowa, per liberarsi dal kegare, ovvero le impurità accumulate durante la prima metà dell’anno e invocare la salute per i mesi a venire.

Nonostante il caldo di Luglio, il Giappone si anima con i suoi vivaci festival estivi. Tra questi, il Tanabata, il Festival delle Stelle, è uno dei più amati, un’occasione per esprimere desideri e celebrare la comunità.

Secondo l’antico calendario giapponese, i 18 giorni che precedono il risshū sono chiamati ‘natsu no doyō‘ (mezz’estate). Il doyo no ushi no hi (giorno del bue di mezz’estate) è un giorno speciale. Si crede che mangiare cibi che iniziano con la lettera “u”, come l’unagi (anguilla) o gli udon, doni la forza necessaria per superare la stanchezza dell’estate, una tradizione culinaria che riflette la profonda connessione dei giapponesi con la natura e le stagioni.

Agosto è il mese dell’ obon (お盆), una festività tradizionale giapponese dedicata al ricordo degli antenati. Celebrato principalmente intorno al 15 Agosto, l’Obon è un’occasione per le famiglie di riunirsi, onorando i propri cari defunti e rafforzando i legami familiari. Durante questi giorni, si organizzano festival e spettacoli pirotecnici, creando un’atmosfera festosa e gioiosa in tutto il Giappone.

Il termine giapponese fūbutsushi (風物詩), viene genericamente tradotto come “tradizioni stagionali”. Nonostante il suo significato sia piu legato alle poesie (詩, shi) che descrivono in modo emotivo scenari, stagioni e altri elementi naturali (fubutsu), in giapponese è piu utilizzato come un termine ombrello per indicare una varietà di caratteristiche stagionali. Con il termine fūbutsushi si fa quindi riferimento alla cultura, ai costumi, ai fenomeni naturali, al cibo legati a ciascuna stagione.

Shōchū è un periodo cruciale del calendario tradizionale giapponese, caratterizzato da un intenso calore e che precede il risshū, l’inizio dell’autunno. Si estende per diciotto giorni, tra i termini solari shōsho (小暑) e taishō (大暑).

Shōsho, letteralmente “piccolo caldo”, segna l’inizio dell’estate vera e propria, con temperature che cominciano ad aumentare sensibilmente. Questo periodo, che precede il taishō, si estende dal 7 Luglio fino all’inizio di Agosto. Taishō, a sua volta, è il dodicesimo dei 24 termini solari e rappresenta il culmine dell’estate, con temperature particolarmente elevate. Dura circa due settimane e termina il 7 Agosto, giorno in cui ha inizio l’autunno, segnato dal risshū.

La distinzione fondamentale tra le due tipologie di cartoline risiede nel periodo di invio. Gli shōchū mimai sono ideali da metà Luglio fino al risshū, evitando di coincidere con la stagione delle piogge se prolungata. Superato il risshū, si passa alle zansho mimai, da inviare entro la fine del mese.

Inviare questi saluti estivi non è un obbligo, ma un gesto gentile per salutare affettuosamente amici e conoscenti. Che sia un caro amico di vecchia data o una semplice conoscenza, una cartolina scritta a mano può portare un sorriso. L’importante è esprimere i propri sentimenti in modo sincero e personale. Se vi trovate in Giappone durante questo periodo, non perdete l’opportunità di inviare una cartolina: sarà sicuramente apprezzata.



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